Luisa Muraro - Intervista 2014

Luisa Muraro: "Ho lottato con amore per le donne ma è l'egoismo la mia vera forza"

 

 

Intervista di Antonio Gnoli

 

 

Pinelli, una finestra sulla strage - Camilla Cederna

12 dicembre 1969
la strage infinita
 

|di Camilla CedernaPinelli, una finestra sulla strage, 1971

Mezzanotte è passata da poco, ma è difficile dormire bene dopo una giornata come quella del 15 dicembre 1969, dopo il funerale delle vittime della Banca dell’Agricoltura (1). Come se tutta quell’angoscia fosse entrata nelle ossa insieme a una nebbia mai vista che rendeva bassissimo il cielo e nero il mezzogiorno. E con ancora nelle orecchie l’eco dei singhiozzi delle famiglie mentre il coro delle voci bianche pregava Dio di aprire le porte del cielo ai loro parenti straziati.

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Della Conoscenza - sul 68

DELLA CONOSCENZA

Regia: Alessandra Bocchetti Casa di produzione:Unitelefilm, movimento studentesco Anno: 1968

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De mane a sira (dalla mattina alla sera)

De mane a sira

(dalla mattina alla sera)

Il lavoro delle donne nel Salento


 

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La scommessa del femminismo·

in diotima

comunità filosofica femminile

PER AMORE DEL MONDO  NUMERO 3 - 2004


La scommessa del femminismo

DI LUISA MURARO

 Che ci sia libertà per le donne, è la questione del femminismo, non altro. Tutto il resto che associamo a “femminismo” o c’entra con la libertà o dobbiamo dargli un altro nome. Che ci sia libertà per le donne, a rigore dovrebbe essere una questione principale dell’umanità intera, e non soltanto del femminismo. Anzi, il femminismo neanche dovrebbe esistere, ma solo l’umanità, se non fosse che l’umanità si è considerata libera anche in assenza di libertà femminile, come nell’antica Atene o nella Francia rivoluzionaria. Paradosso estremo, a pensarci bene. Eppure perfino banale, basta ricordare le quante guerre e lotte di liberazione che si sono combattute e vinte, anche con il contributo femminile, senza che ciò abbia significato libertà per le donne.

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Libertà in vendita. Il corpo tra scelta e mercato


29 Settembre 2023

Dialogo con Valentina Pazé su “Libertà in vendita. Il corpo tra scelta e mercato”

di Doranna Lupi

 

Valentina Pazé insegna Filosofia politica presso l’Università di Torino e ha recentemente pubblicato Libertà in vendita. Il corpo tra scelta e mercato (ed. Bollati Boringhieri), un libro ricco di spunti per riflettere sul tema della libertà.

Nelle prime righe della sua introduzione spiega che questo libro nasce dallo sconcerto che prova per “il silenzio assordante che circonda le nuove forme di sfruttamento mascherate e giustificate nel nome della libertà”. Sono nuove forme di schiavitù volontaria, in cui ci troviamo di fronte anche a persone che negano di essere sfruttate o che sostengono di desiderare di esserlo. Nel mercato del biocapitalismo non si mettono più in vendita solo i prodotti della fatica umana ma gli stessi corpi umani, soprattutto quelli delle donne, attraverso la prostituzione, la pornografia, la maternità surrogata. Allora, come entra in gioco la libertà quando si parla di corpi in vendita come se fossero merce? Cos’è la libertà? Di quale libertà e della libertà di chi parliamo?

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