libertà femminile

8 Marzo 1978 - Il filmato

 

Il MAD, Movimento Autonomo Donne, è un gruppo femminista attivo a Lecce negli anni tra il 1975 e il 1978.  Successivamentenegli anni ‘80,  contribuisce assieme ad altre donne alla creazione e alla gestione della Casa delle Donne.

Ha affrontato i temi della politica delle donne di quegli anni (aborto, autodeterminazione, critica ai contenuti scolastici, ai saperi, ai ruoli e alle forme tradizionali della famiglia e della politica, sessualità, violenza sessuale, stereotipi di genere e ruolo dei media e della stampa) partecipando a momenti nazionali di riflessione e mobilitazione, convegni e manifestazioni.

In rete e contatto con altre realtà del femminismo pugliese, in particolare il Movimento Femminista Brindisino e Donne in Lotta, Bari.

Il MAD ha avuto a Lecce due sedi ‘’separate e autofinanziane’’ muovendosi nella realtà cittadina e nelle scuole, in molti casi con la costituzione di collettivi femministi di istituto.

Il sito liberAzioni.it ne ha documentato il percorso raccogliendo foto, volantini, giornali autoprodotti, rassegna stampa, documenti politici e un filmato inedito dell’8 marzo 1978. Tra i documenti in archivio anche quelli relativi alle realtà del Salento e del Coordinamento Femminista Provinciale: Trepuzzi (il CAF – Collettivo Autonomo Femminista) Alezio, Monteroni e Casarano, tra gli altri.

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Libertà di scelta di Francesca Izzo

5 Marzo 2024
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Libertà di scelta non equivale a diritto

 

 

 

 

 

 

di Francesca Izzo

 

La scommessa del femminismo·

in diotima

comunità filosofica femminile

PER AMORE DEL MONDO  NUMERO 3 - 2004


La scommessa del femminismo

DI LUISA MURARO

 Che ci sia libertà per le donne, è la questione del femminismo, non altro. Tutto il resto che associamo a “femminismo” o c’entra con la libertà o dobbiamo dargli un altro nome. Che ci sia libertà per le donne, a rigore dovrebbe essere una questione principale dell’umanità intera, e non soltanto del femminismo. Anzi, il femminismo neanche dovrebbe esistere, ma solo l’umanità, se non fosse che l’umanità si è considerata libera anche in assenza di libertà femminile, come nell’antica Atene o nella Francia rivoluzionaria. Paradosso estremo, a pensarci bene. Eppure perfino banale, basta ricordare le quante guerre e lotte di liberazione che si sono combattute e vinte, anche con il contributo femminile, senza che ciò abbia significato libertà per le donne.

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Libertà in vendita. Il corpo tra scelta e mercato


29 Settembre 2023

Dialogo con Valentina Pazé su “Libertà in vendita. Il corpo tra scelta e mercato”

di Doranna Lupi

 

Valentina Pazé insegna Filosofia politica presso l’Università di Torino e ha recentemente pubblicato Libertà in vendita. Il corpo tra scelta e mercato (ed. Bollati Boringhieri), un libro ricco di spunti per riflettere sul tema della libertà.

Nelle prime righe della sua introduzione spiega che questo libro nasce dallo sconcerto che prova per “il silenzio assordante che circonda le nuove forme di sfruttamento mascherate e giustificate nel nome della libertà”. Sono nuove forme di schiavitù volontaria, in cui ci troviamo di fronte anche a persone che negano di essere sfruttate o che sostengono di desiderare di esserlo. Nel mercato del biocapitalismo non si mettono più in vendita solo i prodotti della fatica umana ma gli stessi corpi umani, soprattutto quelli delle donne, attraverso la prostituzione, la pornografia, la maternità surrogata. Allora, come entra in gioco la libertà quando si parla di corpi in vendita come se fossero merce? Cos’è la libertà? Di quale libertà e della libertà di chi parliamo?

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Approfittare della libertà femminile - Anna Maria Piussi

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