Nota a margine di una giornata speciale

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di Lea Melandri 

 

Nota a margine di una giornata speciale: 8 marzo 2017. Sciopero internazionale delle donne - Non Una di Meno.

Anche nel nostro paese si parla finalmente della violenza maschile sulle donne come 'fenomeno strutturale". Ma è stato il movimento 
Non Una di Meno a dargli corpo e ad assumerlo in tutta la sua ampiezza e articolazione: dal privato al pubblico, dalla sessualità al lavoro, dalla scuola ai media, dal sessismo al razzismo, alle disuguaglianze di classe ai legami tra patriarcato e capitalismo. 

A fare da 'catalizzatore', o da fulcro, elemento unificante, è stata la violenza nel suo aspetto più selvaggio: femminicidio, maltrattamenti in ambito domestico.

La domanda che viene da porsi è: 1) perché la violenza nelle sue forme "manifeste" e più diffuse viene allo scoperto così tardi? Perché è ancora così sfuggente? 2) Perché, una volta portata allo scoperto, fuori dal confinamento in cui è stata tenuta - cronaca nera, patologia del singolo, ecc.- , viene a collocarsi al centro di un fenomeno riconosciuto generale: cultura maschile, sessismo, rapporto di potere tra i sessi?<--break->Paradossalmente, si può dire che quella che appare ancora un'eccezione, anche se con una ricorrenza allarmante, è stata rivelatrice di una 'normalità': 'normale' che le donne siano state tenute in condizione di sottomissione, con la forza o la violenza psicologica, 'normale' che l'uomo non preveda scelte di libertà da parte delle donne che ha considerato 'sue', normale che le donne possano sopportare a lungo l'aggressività di un marito, di un padre, ecc., normale che la tenerezza sua ancora così 
intrecciata alla violenza da da farle da velo.

Ci sono salti della coscienza storica da cui non si torna indietro: col femminismo degli anni 70 veniva restituito alla storia alla cultura alla politica tutto ciò che del rapporto di potere tra i sessi è stato 'naturalizzato' -sessualità, maternità, identità e ruoli di genere- considerato "non politico". Oggi è questa consapevolezza passata attraverso generazioni diverse che interroga e scuote la vita pubblica -economia capitalistica, politica, relazioni sociali, ecc.- che per la sua immobilità ha rischiato di diventare una "seconda natura".

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